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al testo di Silvia Rizzo
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Francesco, se vedessi com'è ora la tua Valchiusa, dove tu cercavi la solitudine! Orde di turisti riversati da macchine e da pullman salgono a frotte verso l'antro immane della sorgente fra due lunghe file di baracche che vendono di tutto, di trattorie e caffè coi tavolini sulle terrazze a specchio della Sorga, da cui si spande pesante un odore di cibo. L'aria è piena di richiami e tra la folla variopinta corrono bambini e cani e ci si mette in posa per la foto ricordo. Ma se guardo alle rocce che chiudono la valle, alle acque che spumeggiano sgorgando abbondanti e dilagano per tutto sotto una verde galleria di fronde e poi scorrono lente e trasparenti come vetro purissimo su un fondo dove capelli di alghe smeraldine vibrano appena sotto la corrente, posso in me ricreare una scintilla di quell'incanto per cui tu bambino ti dicesti pensoso: «È questo il luogo dove vivere voglio», e così fu. Ed ecco che scendendo dalla fonte levo gli occhi a sinistra ad una rupe erta e scoscesa che sovrasta il fiume e m'arresta e trattiene all'improvviso un'agnizione. Sorge nel ricordo quello schizzo sul margine inferiore di un foglio del tuo codice di Plinio: rocce, chiesetta, il corso della Sorga, un airone col pesce dentro il becco, e le foglie ed i fiori di una canna palustre che Linneo battezzò 'typha'. Il profilo roccioso che contemplo incatenata è quello del disegno. È il tuo cenno, Francesco, il tuo saluto, la tua risposta quasi a una domanda.
Il disegno di Francesco Petrarca sul foglio 143v del suo codice di Plinio, oggi a Parigi, Bibl Nationale, lat. 6802, è visibile a questo link: http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=rinascimento_iconografia_prot_1579 Le fotografie da me scattate nella visita a Valchiusa caratterizzata dall' 'agnizione' si possono vedere a questo link: https://picasaweb.google.com/116000617407748900398/AvignoneEValchiusa25Aprile2012 Mi sembrò allora che Petrarca ponendomi sotto gli occhi improvvisamente quel noto profilo rispondesse a una domanda perché fra gli studiosi predomina oggi l'opinione che il disegno sia stato fatto da Boccaccio sul codice dell'amico e in stretta collaborazione con lui durante uno dei suoi soggionri in casa Petrarca. E tuttavia Boccaccio non è mai stato a Valchiusa e quel profilo poteva essere disegnato così solo da chi lo conosceva molto bene e lo aveva avuto sotto gli occhi per tanti anni della sua vita. |
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